domenica 21 agosto 2011

Capitolo 1: Vendetta.

Ecco il primo capitolo, a chi mi ha dato dei consigli, vi dico solo che per ora ho scritto  6 capitoli, e comincerò ad adoperare i vostri aiuti da quel capitolo in poi, non vorrei rileggere e correggere tutto, perchè credo, tutto sommato, che sia un buon lavoro, e non vorrei rovinarlo xD
E, scusate per gli eventuali errori grammaticali, ma, dopo aver risposto male a mio padre u.u mi hanno, naturalmente, punito. Il pc lo posso usare solo per mezzora al giorno. Quindi non ho il tempo di rileggere, scusate :) Appena posso modificherò il post e leverò gli errori! :)



Lisa si baciava amorevolmente con il ragazzo moro. Me lo aspettavo, in fondo, lei era sempre stata una ragazza da una storia per notte, era la solita ragazza sfacciata che spezza i cuori ai ragazzi. Lei era bellissima, era naturale che gli uomini, e sottolineo, tutti gli uomini, le sbavino addosso.
Osservai il mio cavaliere di una notte. Ci tenevamo a debita distanza, le nostre mani si sfioravano.
Non poteva crederci, io una ragazza, secchione da morire, che si mette a leggere l’Iliade perché non ha nulla da fare, stava con uno schianto biondo. La mia voce interiore mi disse di darmi da fare. E, come se mi avesse letto nel pensiero, mi porse la mano e io la accettai volentieri. Cercavo di pensare ad altro che ai gemiti di quei due amorini. Di botto il biondo chiamato Andrè mi avvicinò a se, e mi baciò con fervore. Rimasi paralizzata dal terrore, mentre le sue labbra pallide e carnose si muovevano sulle mie. Si fermò per prendere fiato, e mentre io ero ancora paralizzata dal terrore, mi passò le labbra sul collo. Mi si gelò il sangue, adesso il mio istinto non mi diceva di divertirmi, ma di scappare. Cercai di allontanarmi dal ragazzo, ma non lo feci, qualcosa in lui mi tratteneva come una calamita. Con la coda degli occhi vidi Elisa dimenarsi con foga fra le braccia del moro. Poco dopo la mia amica cominciò ad urlare. Andrè mi strinse fra le braccia, aveva una presa ferrea, mi sussurrò qualche parola nelle orecchie, e rimasi ferma, al mio posto, mentre cominciavo a capire quale era il motivo di quella gita notturna.
-Ora ci divertiamo piccola. Tu sei bellissima, il tuo sangue in confronto a quello della tua amica è dolce, è buono, e sensuale. Mi leccò il collo, poi me lo baciò leggermente.- Mi dimenai con forza, ma non ci riuscii. Le sua braccia erano diventate tutto d’un colpo forti come quelle di un orso.  Provai ad urlare, ma subito la sua mano mi coprì la bocca, attutendo il suono.
Cercai Lisa. La vidi mentre il moro la gettava a terra, poi gli saliva sopra e gli metteva una mano sulla bocca.
Lisa! La mia mente vagava tra questo mondo e un altro. Sentivo di stare per svenire, ma sapevo  che se lo avessi fatto, sarei morta. Non potevo non vedere quello che gli accadeva. Il moro avvicinò le labbra al collo della mia amica, poi la morse. La mia amica inarcò il collo, gli occhi spalancati dal terrore, le urla attutite dalla mano del mostro. Voltò lo sguardo verso di me, che non mi dimenavo più, in preda dal terrore, i suoi occhi celesti imploravano pietà, chiedevano aiuto, chiedevano qualcosa, che nessuno in questo mondo potrebbe comprendere.  Rimasi con lei finché non vidi i suoi occhi spegnersi, e pian piano farsi vitrei.
Le lacrime mi calarono leggere come le piume sulle guance, mentre ancora vedevo il corpo, ormai inerme, della mia migliore amica stesa atterra. Due buchi nel collo. Il moro si alzò. I suoi occhi non erano più neri come prima. Erano rossi come il sangue appena bevuto, il suo volto non era più bello, era terrificante. Sapevo che cosa erano, ma non volevo ammetterlo. Si avvicinò a me, mi passo un dito sulla guancia, poi mi baciò, non fu un bacio romantico. Mi morse la labbra con i denti, facendomi male. Volevo morire, ma non potevo. Ero ancora tra le braccia del biondo, quando l’altro disse ad alta voce.
-Con lei voglio divertirmi, poi come da patto bere toccherà a te. Ma non ucciderla.-
-La trasformiamo?- sentivo le loro voci in sottofondo, con la mente cantavo una ninna nanna che mio padre mi canticchiava quando ero piccola. Quando ancora gli importava qualcosa di me.

E la bella bambina, dolce e carina
Si addormenta leggera, fra le braccia del  papà,
che per sempre con se la terrà.

-No, voglio che ricordi questo momento. Tanto sai che se ne parlerà nessuno le crederà.-
-Ma io voglio trasformarla.-
-No Andrè.- Di colpo la voce del moro divenne fredda e morta. Una voce da capo. Andrè sbuffò, poi mi lanciò fra le braccia dell’altro. Che mi sorrise.

La mia bambina, la mia dolce bambina,
che in cielo brilla come una stellina.
Nessuno potrà farle del male
Perché il Re del bene continuerà a regnare.

Continuai a cantare mentre quel mostro mi faceva male. Sentii strapparmi i vestiti, piangevo e cantavo.
Ero incosciente, sentivo tutto, provavo dolore, ma non vedevo. Pensai di avere gli occhi chiusi e sicuramente era così, perché non mi accorsi del moro che finiva e del biondo che iniziava. Sentii solo il dolore svanire dal basso, e venire nell’alto. Al collo. Provai a dibattermi e ad urlare, ma il mio corpo non mi rispondeva.  Sentii la forza pian piano diminuire, mentre quel mostro, cominciava a succhiarmi l’energia vitale dal corpo. Ma poco dopo che l’incubo era cominciato, sentii il ragazzo staccarsi da me, aprii piano gli occhi e lo vidi guardarsi intorno. Sobbalzò, poi con il suo compagno, fuggirono verso l’uscita del vicolo.
Richiusi gli occhi, e, prima di perdere conoscenza, senti una voce leggera e bellissima nell’orecchio.
-Ora ti porto a casa. Dormi Alex, dormi e dimentica.-
Caddi nel sonno, mentre le immagini di morte, stupro e sangue vagavano nella mia mente.

La mia mente vagava da un mondo all’altro. Tra il mio e uno sconosciuto, dove immagini vivide e il dolore provato venivano a trovarmi. Mi svegliavo, e poi dopo poco mi riaddormentavo. L’idea di essere tra le mani di un maniaco non mi sfiorava nemmeno, aveva altro a cui pensare in quel momento. Ongi volta che mi svegliavo non riuscivo a muovere un muscolo. Un giorno, un ora, un minuto qualsiasi del tempo trascorso, mugolai. Bene almeno quello riuscivo a farlo. Sentii qualcuno avvicinarsi a me. La voce di un uomo si fece vicina.
-Dormi, non sei ancora pronta. Appena lo sarai ti sveglierai, e rimarrai cosciente. Ora dormi bambina.-
Chiusi gli occhi.

Non sapevo quanto tempo fosse passato, ma mi svegliai, e rimasi a fissare il soffitto per tanto tempo. E pensavo, pensavo a Lisa, al suo volte bellissimo, ai suoi occhi che mi imploravano, al dolore che mi provocava quel mostro, e poi alla voce del mio salvatore. Poco dopo sentii una porta aprirsi, poi sbattere.
Rimasi zitta, non volevo far rumore, non volevo attirare l’attenzione su di me. Ma lo sconosciuto salvatore si avvicinò a me, e mi guardò negli occhi. Non lo riconobbi subito. Solo dopo capii che era il ragazzo che avevo visto alla festa. Colui che aveva fatto paura. Osservai bene il suo volto, gli occhi completamenti neri e profondi, come la fine di un pozzo che non riesci a vedere, e una cicatrice che gli percorreva la guancia destra dall’orecchio al mento. Mi sorrise grave. Io non risposi, non sentivo il bisogno di comunicare con nessuno. Girai la faccia. Lui si sedette sul bordo del letto. Immaginai fosse tale perché sentivo il morbido del materasso. Poi cominciò a parlare.
-Non chiedermi perché ti ho salvato, perché non lo so nemmeno io. Forse è stata la pena che ho provato, o forse la rabbia nei confronti di quei bastardi.  La tua amica è morta. La polizia ti sta cercando, non sanno chi cercare, ma hanno…trovato il tuo sangue per terra. Sai chi erano, no anzi, cosa erano quei mostri. Vampiri. Adesso non voglio chiederti di credermi, ti sto solo dicendo quello che hai bisogno di sapere. So cosa provi, o almeno in parte. So che non vuoi parlare, e non te lo chiedo. Ti dico solo che per le prossime ore io sarò nella stanza accanto, e se avrai bisogno di qualcosa, io sarò pronto a venire ok?- Attese una risposta, ma non venne, quindi se ne andò. Non mi vide piangere come una disperata. Non mi vide mentre ricordavo quello che era successo, momento per momento. Provavo ribrezzo, provavo dolore, provavo odio. Dopo tempo, troppo tempo, decisi di alzarmi. Non so il perché lo feci, ma sentivo il bisogno di muovermi, e sentire di nuovo che il mio corpo mi apparteneva. Mi guardai intorno. Era in una stanza abbastanza grande, circondata da muri bianchi e sporchi. In una parete al lato, un armadio. Al centro della stanza un letto matrimoniale. Un comodino e sopra di esso i miei vestiti. Mi guardai, indossavo una camicia lunga, che mi faceva da gonna. Sotto di essa completamente nuda. Immaginai che il mio salvatore mi avesse spogliato e lavato. Non provai vergogna, non riuscivo a provarne, non dopo quello che era successo. Mi avvicinai al comodino. Presi la maglietta bianca ancora sporca di sangue. Poi con un urlo straziante la strappai. Volevo distruggere tutto. Presi la gonna e la lanciai contro il muro.
Caddi in ginocchio, e mentre gli spettri del passato mi tormentavano, mi presi la testa fra le mani e cominciai ad urlare. Non smisi neanche quando il ragazzo entrò nella stanza con un coltello in mano. Mi si avvicinò, poggiò il coltello per terra, e si inginocchiò accanto a me. Pareva che le mie urla da ossessa non gli dessero fastidio, e anche se lo fossero state, non avrei smesso. Mi prese fra le sue braccia, e piansi come una bambina. Piangevo ed urlavo, poi mi calmai, smisi di urlare, mentre ancora mi stringeva fra le braccia.
Quando mi resi conto del suo contatto, delle sue mani attorno alle spalle, mi scostai con forza e lui mi lasciò andare. Lo fissai per qualche secondo. Osservai la cicatrice, era spaventosa, ma adesso sapevo che nulla mi avrebbe più fatto paura. La sua voce mi arrivò in ritardo nelle orecchie, la trovai, ancora una volta, calda e accogliente.
-Cosa vuoi fare Alex?- Mi chiesi in un primo momento come faceva a sapere il mio nome, poi cercai di rispondere alla domanda. Cosa volevo?
-Non lo so.- Mi spaventai, quella non era la mia voce, quella di adesso era strozzata e bassa, quella di prima invece era cristallina e alta.
-Si che lo sai. Lo sia, ma non vuoi ammetterlo.- Il suo tono di voce si alzò, quasi ad urlare.
-Non lo so.- Continuavo a sussurrare quelle parole, aveva ragione, sapevo cosa volevo, ma non volevo dirlo, perché non mi era tanto chiaro.
-Si che lo sai cazzo! Lo sai, e devi dirlo, altrimenti non ti posso aiutare maledizione!.- Prese ad urlare. Lo guardai negli occhi. Era furioso.
-Dimmelo! Che cosa vuoi più di ogni cosa al mondo?- Urlava, e sapevo che non avrebbe smesso.
-Non lo so!.- Presi anche io ad urlare, le nostre voci si mescolavano per la stanza e rimbombavano, facendo male alle orecchie. Io voglio…
-Si che lo sai maledizione! Che cosa vuoi Alex! Dillo, urlalo!- Le lacrime presero a cadere, ma mi fermai, non era ora di piangere, in quel momento promisi a me stessa che non lo avrei più fatto. No, era segno di debolezza, e non lo avrei mai più fatto, in tutta la mia vita.
-Dimmelo!- La sua voce mi arrivò dritta e coincisa. Non ne potevo più, vidi il coltello per terra.
Che cosa voglio veramente? La risposta mi arrivò subito, ne fui certa. Presi il coltello fra le mani lo alzai al cielo, Io voglio solo una cosa. Spalancai gli occhi come una pazza, lanciai un piccolo urlo. Poi calai il braccio.
-VENDETTA!- Sbattei il coltello nel pavimento di legno. Si conficcò a fondo. Mi alzai di scatto, senza pensare ad un motivo, poi mi incamminai decisa verso l’altra stanza. Il ragazzo misterioso sorrise compiaciuto, poi  prese il manico del coltello e tirò. Non venne fuori, se non dopo aver fatto leva per cinque minuti, con entrambe le mani.

u.u Anche questo capitolo è concluso! Bien! Spero vi sia piaciuto! :)

10 commenti:

Elan ha detto...

Non metto la reazione questa volta, perché pur non avendo apprezzato del tutto il racconto, non l'ho neanche trovato così orribile :)

A parte i vari errori grammaticali e ortografici (coraggio!! purtroppo con i genitori si litiga sempre, anche a 21 anni XD), cerca di stare attenta anche alle ripetizioni ;) Parole usate più volte nella stessa frase tendono a stonare abbastanza ^^

Detto questo, in realtà il capitolo non mi è piaciuto più che altro per i fattori "vampiri" e "stupro" ^^' troppo inflazionati nell'ultimo periodo, tra twilight e cose varie ^^
Non ho apprezzato per nulla la serie sopracitata, e da quando è uscita, con lo spopolare di libri e film sui vampiri, essi stessi mi sono venuti a gola.

Detto questo, che in realtà è solo un purissimo fattore di gusti personali, ti consiglio di stare attenta al fattore stupro ^^
Per una ragazzina come quella del racconto è un fattore psicologicamente non traumatizzante, di più, e deve essere trattato con estrema cautela: non si può vincere un trauma del genere così, in quattro e quattrotto (se pensi che addirittura donne adulte fanno a volte terapie che durano anni prima di riuscire a riprendersi ^^).

Insomma, stacci attenta, perché potrebbe finire per risultare un avvenimento poco credibile ;)
Non mi sbilancio con le critiche per adesso, voglio vedere come gestirai la cosa :)
A presto! :)

Elva Young ha detto...

Ciao! Sono contenta che tu abbia commentato! Bèh, i vampiri, non sono proprio il mio genere, ma io sono una di quelle che va sempre alla ricerche di cose nuove! Quindi...volevo provare, poi, sbagliando si impara, se non riuscirò a concludere decentemente questa storia, ne inizierò una nuova :)
Lo stupro? Bèh, è una cosa che ho voluto trattare perchè mi sta molto a cuore. Come forse hai capito la ragazza vuole Vendetta. Quindi, personalmente, credo che lei possa, anche se minimamente, cercare di sostituire le sue paure con quell'unico desiderio di vendetta. E, naturalmente, non lascerò che questo fatto venga dimenticato, ricordiamo anche che la sua migliore amica è morta...è un bel trauma. Ma descrivo Alex come una ragazza forte, che vuole solo e unicamente una cosa. E farà di tutto per averlo ;)
Per le scene, gli incubi, i momenti ricordati, verranno a trovarci in quasi ogni capiotolo, almeno finchè lei non avrà avuto,(come ho già detto. xD Le ripetizioni a quanto pare non ci sono solo nel testo)la sua vendetta. :)
Ancora grazie mille per i complimenti, sono sempre ben accetti! :D
Grazie ancora per essere passata,
a pretissimo,
Elva. :)

Elan ha detto...

Sperimentare è giustissimo e sacrosanto :)
Purtroppo il genere è davvero inflazionato in questo periodo, quindi tendo sempre a guardarlo con occhio negativo, ma si sa mai che tu riesca a tirare fuori qualcosa di veramente particolare :D

Le paure per una situazione del genere comunque sono difficili da sostituire ^_^ può cercare di nasconderle anche a se stessa, sopprimerle, ma presumibilmente saranno sempre lì lì per tornare a galla alla prima situazione destabilizzante :)
Come ho detto, non mi sono sbilanciata, perché è una situazione ancora all'inizio e si potrebbe evolvere meravigliosamente, se riesci a trattarla bene :)

Il mio consiglio era solo di starci attenta, perché potrebbe risultare complicata da gestire ;)
Per il resto, aspetto come sempre con ansia il prossimo capitolo :)

lozirion ha detto...

Anche questa volta arrivo dopo Elan e anche questa volta sono d'accordo, al di là della faccenda dei vampiri, che onestamente visto il dilagare di libri e film sui vampiri adolescenti di questi anni mi fa un po' venire l'orticaria solo a sentirne parlare, l'incipit è buono, però è anche parecchio impegnativo, andando avanti nella storia tieni sempre conto di quel che significa un trauma psicologico forte come subire uno stupro, è un qualcosa che mentalmente si ripercuote anche su cose innocue di tutti i giorni, quindi non so come hai intenzione di far proseguire la storia, però se vuoi un consiglio io metterei al centro proprio questo shock, in contrapposizione con il desiderio di vendetta e la voglia di superare tutto.

Potrebbe venirne fuori qualcosa di davvero buono secondo me, ma ricordati che se vuoi far immedesimare il lettore la storia deve essere il più possibile vicina alla realtà, anche se poi si parla di vampiri o altro....

Aspetto la continuazione, e tranquilla, con i genitori ci litigo ancora anche io che di anni ne ho 25.... Sarebbe strano che non succedesse! ^_^

Elva Young ha detto...

@Elan: Ciao di nuovo, :) sono estasiata del fatto di ricevere tanti commenti,e sopprattutto lunghi xD
Si, in realtà il fatto che questi ricordi, questi dolorosi ricordi gli vengano in mente molto più spesso di quanto lei stessa volesse. Però non anticipo nulla. :) Spero, e credo, che la storia sia diversa (e vai tranuilla, è molto diversa da Twilight) dalle alte, e spero di riuscire a dargli un tocco di me stessa xD

@Lozi: In che senso "metterei al centro proprio questo shock, in contrapposizione con il desiderio di vendetta e la voglia di superare tutto."??

Per il fatto della realtà, di solito quando sono in un posto popolato, mi metto a fissare la gente come un idiota, per percepire i movimenti, le azioni, anche le smorfie che fanno, per provare a metterle in quello che scrivo. Di solito riesco a capire ciò che prova la gente, ma non con tutte, soprattutto con la gente di mia conoscenza... xD
Ma, avendo 14 anni, non mi aspetto di essere altrattanto btrava come Stephen King o altri famosi scrittori, tipo James Patterson o altri scrittori gùdi gialli. :)
E con questo, intendo dire, che riuscire a mettere la realtà, in un racconro fantastico, mi riesce un pochino complicato, ma sono sicura, che con la'iuto di voi, degli amici e della famiglia, riuscirò a farlo un giorno, e magari a diventare veramente "brava" :)

Grazie per aver commentato, sono veramente felice! :D

Elan ha detto...

Credo che Loz intendesse che tutto bene o male dovrebbe girare attorno a questo evento, e non solo in quanto a personaggi protagonisti :)
Sogni, eventi particolari, "visioni" (è un racconto fantastico, chi ha detto che tutto ciò che si vede debba essere reale? ;) ) qualunque cosa!
E, tutto questo, dovrebbe quasi "lottare" con il suo desiderio di vendetta... è più potente questo o la paura? ^_^ può veramente venire un ottimo lavoro se studiato attentamente :)

Sul racconto che deve essere "reale", invece (vado sempre per pensieri personali :D) credo non si riferisse tanto alle descrizioni, quanto allo spessore che viene dato agli avvenimenti :)
Restano al tema dello stupro, e facendovi un esempio, è molto più reale che una ragazzina stuprata abbia il terrore anche solo a farsi sfiorare un dito da un uomo, piuttosto che salti addosso al primo ragazzo che le capita a tiro XD
Ma è solo un esempio :)
Sul piano psicologico deve essere ben lavorato, così che il lettore possa immedesimarsi appieno e arrivare a sentirsi parte stessa del racconto :)

Anonimo ha detto...

Concordo con Elan per le ripetizioni, a mio parere si dovrebbe evitare di usare troppi termini uguali nella stessa frase e non solo e anche per il fatto che di storie di vampiri ce ne sono parecchie ultimamente.
Per quanto riguarda lo stupro è una cosa un pò forte e delicata da affrontare a mio parere.. bisogna starci un pò attenti, tutto qui.
Penso che sia difficile inventare qualcosa di veramente originale ora che il Fantasy ha preso il sopravvento tra libri e film. Io personalmente non amo molto i vampiri, però adoro Harry Potter.. e qualche volta mi prende lo sconforto perchè mi sembra che ogni cosa io scriva sia stato già scritto dalla Rowling che io adoro.
Comunque non mi sembra un brutto racconto.. modificandolo un pochino sarà molto bello!
A presto..Sibilla

lozirion ha detto...

@Elan: Grazie per la traduzione! ^_^

@Elva Young: Intendevo esattamente quello che ha spiegato Elan.... ^_^

Elva Young ha detto...

@Elan, Sò che una donna stuprata ha in terrore di quello che hai detto, infatti un capitolo è incentrato su quelo, mi pare il 5, ma non duico nulla, rovinerei la sorpresa.

@Lozirion: In realtà, al centro della faccendo mettevo il senso di vendetta, ma anche la paura è molto incentrata, sicuramente farà da pari con la vendetta. Il fatto e che in questo capitoli non si riconosce quello che prova, ma ho provveduto a scrivere un capitolo in cui vengono spiegate le emozioni di ogni personaggio. Quindi, bisogna aspettare qualche capitolo xD

@Sibilla: Ti ringrazio di essere passato, sono molto felice che anche tu abbia commentato :)
Non credo che questa storia sia simile alle altre, almeno per la piega che prenderà, sono consapevole, anche, del fatto che il fantasy sta diventando una cosa abbastanza complicata da scrivere e da pubblocare, perchè di questi tempi, l'umanità ha poca fantasia, e il mondo della lettura, infatti, si sta sostituendo con la tecnologia. Sperso solo che questa storia non vada a rotoli...
e permettetemi l'idiozia ma, credo che questa storia sia una delle miegliori che io abbia mai scritto, onde evitare schifosi errori grammaticali e alte cose xD

Vi ringrazio ancora una volta, posterò presto il prossimo capitolo :)

Anonimo ha detto...

complimenti e molto bello!!! ;) sn tonranata sul blog, ho fatto un pò di casino ma ho riorganizzato tutto